Alla festa del Lettore il Presidio del Libro di Modugno presenta le regine di Federica Introna e Onofrio Pagone
Due regine. Due eroine di due tempi diversi, ma che hanno in comune la forza e la speranza nel domani. Nel secondo appuntamento con la Feste del Lettore, curata dal Presidio del Libro di Modugno e Fidapa, sono state narrate le storie di due donne.
Quella raccontata dalla professoressa Federica Introna, nel romanzo “La regina guerriera”, è una regina d’oriente, vissuta in una realtà straordinaria nel deserto, Palmira. Ha avuto la forza di correre da sola al di là della volontà e del potere che la voleva sottomessa. La sua sfida è quella di uscire dai canoni e dagli intrighi di corte. Impara a difendersi e si rafforza attuando una politica di rottura con il passato. Capisce che Palmira non può essere più il braccio armato dei romani ma decide di sfidare Roma cercando di conquistare alcuni domini romani. Ci sarà chi l’appoggerà e chi la vesserà. Nonostante il percorso tra successi e insuccessi sceglie una strada diversa scegliendo con la sua testa.
Maria Elena è invece una regina dei giorni d’oggi. Una donna dalla straordinaria forza che non si è arresa ad una malattia degenerativa, scoperta ad appena 20 anni. Nonostante tutto continua ad amare la vita e avere fiducia nel futuro. Onofrio Pagone, giornalista e scrittore, ha incontrato la sua regina e l’ha descritta in un libro, intitolato ” Più di una regina”, che rappresenta un continuo dialogo con Maria Elena. “Lei è rinata tante volte – raccontata – una volta, appena uscita dal coma, mi vide e si mise a ridere. Io la guardai e le chiesi cosa avesse da ridere e lei mi rispose ” Perché sono viva”.
Ma le posizioni tra l’autore e la sua protagonista rimarranno sempre molto distanti.
“Lei mi ha dimostrato che è possibile continuare a sorridere e vivere nonostante la malattia – spiega – Io non avrei avuto la stessa forza. Cosa lascia un libro? Non solo risposte ma crea ulteriori domande. La malattia ci toglie la confidenza con la vita ma Maria Elena non si è mai arresa”.
(Video girato e prodotto da Domenico Amenduni)