Immagini falliche sul monumento del Neolitico. I cittadini, ci vogliono più controlli e telecamere
È sopravvissuto per migliaia di anni, alle incurie e alle intemperie, per essere deturpato con lo spray nel 2021. Parliamo del menhir “Balice”, un poderoso monumento, risalente al neolitico, situato in Piazza dei Caduti. La denuncia viene ancora dai social. Una residente ha postato la foto del menhir sul quale qualcuno aveva disegnato un simbolo inequivocabilmente fallico. Rivolgendosi al latore del graffito colei che ha scoperto il danno chiede “Volevi improvvisarti “Michelangelo”? Sai che hai imbrattato un monumento preistorico?” per poi finire con: “Non voglio essere volgare ma sei proprio come la cosa che hai rappresentato”.
Si sprecano gli epiteti e gli insulti sempre all’indirizzo del vandalo, così come le richieste di maggiore sicurezza e telecamere nell’area per tutelare il patrimonio storico.
Complice della deturpazione anche l’ignoranza legata a questi monumenti lasciati nell’ombra. Pochi sanno che la Città ospita ben tre Menhir, datati 4000-1500 a.C. Il primo, chiamato “Il Monaco”, sulla SP 231 in direzione Foggia, all’incrocio di una stradina che porta all’ex fabbrica Pinz Brau, oggi Euro Progea. Molto probabilmente rappresentava un primo rudimentale calendario, “in quanto indicava sull’orizzonte il punto in cui il sole terminava la sua corsa invernale e ricominciava all’indomani quella verso l’estate”. Chiamato così perché ricorda, nella sua fisionomia, un monaco con il cappuccio. Il secondo, all’interno della fabbrica Euro Progea, il menhir “Castelberg”. E infine il nostro “Menhir Balice” che, situato nell’omonimo parco della Lama, è stato spostato in Piazza Dei Caduti.
Anche se non è chiaro a cosa servissero, chi li definisce dei rudimentali osservatori astronomici per misurare i tempi, chi simboli per segnare i confini dei territori o simboli di celebrazione di culti sacri gallo-celtici, una cosa è certa: non sono nati per essere dipinti con immagini falliche.