Il Tar Puglia accoglie il ricorso. I sindaci dell’Arobari2: “L’ambiente non si tocca”. La deputata M5S Francesca Ruggiero: “Scongiurati rischi per il territorio”
La notizia non giunge del tutto inaspettata. Il Tar Puglia ha accolto i due ricorsi contro l’installazione del nuovo inceneritore “Newo” nella zona industriale Bari-Modugno. Le motivazioni rimandano all’incertezza delle emissioni e dell’impatto ambientale che un tale impianto potrebbe avere e all’incompatibilità del disco verde a un inceneritore con tutte le politiche di riciclaggio, porta a porta e riuso dei rifiuti messe in atto in tutti i Comuni che fanno parte del gruppo AroBa2. Modugno, Binetto, Bitritto, Giovinazzo, Sannicandro di Bari, Bitetto e Palo del Colle sono scesi in piazza, nei mesi scorsi, con i soci del movimento “No Inceneritore”, che hanno iniziato questa dura battaglia e che hanno firmato, con il Comune di Bari, il primo ricorso contro la Newo e la Regione, che aveva dato l’ok all’insediamento. Oggi la notizia tanto attesa. Nonostante l’azienda abbia già acquistato il suolo Asi, l’inceneritore non s’ha da fare.
“Abbiamo manifestato, ci abbiamo creduto, e per fortuna ci hanno ascoltato – ha dichiarato il vice presidente del comitato No Inceneritore Tino Ferrulli – si fa tanto parlare di Covid, ma bisogna stare attenti perché i pericoli della salute provengono anche da queste decisioni sbagliate. Per fortuna ne abbiamo scongiurata una, ma saremo sempre all’erta”.
Il sindaco di Modugno Nicola Bonasia ha festeggiato la notizia con un post sui canali social.
“Da Presidente dell’Aro Ba2 non posso che essere enormemente soddisfatto di questo risultato ottenuto di concerto con gli altri sindaci dei comuni coinvolti – scrive sul suo profilo il sindaco Bonasia – È stata una vittoria per l’ambiente e, soprattutto, per il nostro territorio. Continueremo ad essere vigili e a mantenere alta l’attenzione. La nostra terra non si tocca!”.
Anche la deputata pugliese M5S Francesca Anna Ruggiero ha salutato felicemente la sentenza. “Questa è una vittoria dei cittadini e delle comunità locali, che sin dall’inizio hanno rilevato una serie di criticità di fronte alla realizzazione di un impianto in un territorio i cui equilibri ecologici erano già precari – ha spiegato la deputata -. Tali preoccupazioni, raccolte anche tra i gruppi ambientalisti della zona, sono sfociate in un’interrogazione parlamentare, riguardante anche l’impianto della Newo, che tempo fa depositai alla Camera dei Deputati per sottoporre il tema all’attenzione del Ministero della Salute e a quello dell’Ambiente. L’obiettivo, in tutta questa vicenda, è sempre stato quello di conciliare la salvaguardia dell’ambiente e la salute delle persone, scongiurando ulteriori rischi per il territorio”.