L’iniziativa organizzata dall’associazione “Centriamo la Puglia”
Capire la guerra per ribadire il no alla violenza. I bambini delle classi quarte e quinte del primo circolo didattico di Modugno hanno incontrato un ospite molto speciale con il quale hanno parlato di conflitti e corridoi umanitari. Si è trattato dell’ufficiale superiore della capitaneria di porto Luigi Leotta, che ha spiegato ai bambini il ruolo dell’Italia come mediatore di pace, sia con i corpi diplomatici sia con le forze armate, gli obblighi del nostro paese, parte della Nato e garante della pace nei paesi membri, e la probabilità che, purtroppo ma non necessariamente, il porto di Bari possa essere interessato nel conflitto, anche se i porti più a rischio, ha spiegato, rimangono quelli di Taranto e Brindisi, sedi di navi militari. L’incontro è stato organizzato dall’associazione “Centriamo la Puglia”, che ha colto la necessità dei bambini, che hanno conosciuto la guerra solo sui libri di scuola, di capirci di più.
«Mio figlio tornando a casa da scuola mi ha chiesto come potesse fare a fare un compito sui suoi pensieri circa il conflitto se non aveva alcuna idea di cosa stesse succedendo – ha raccontato la presidente dell’associazione Assunta Gaudino – per questo come associazione abbiamo deciso di organizzare questo incontro per dare loro delle risposte concrete».
Il primo cittadino Nicola Bonasia si è complimentato per il lavoro che i bambini hanno compiuto per far passare il messaggio di pace.
«Sono padre da pochi mesi – ha fatto sapere – ma mi sono chiesto spesso come potrei spiegare la guerra a chi l’ha studiata solo sui libri. Per questo è importante fare queste attività nelle scuole, per far aumentare la consapevolezza e aiutare i più piccoli a capire».
In collegamento telefonico il sindaco della città metropolitana di Bari Antonio Decaro
«A Bari il legame tra oriente e occidente è molto forte – ha affermato – Bari può essere ponte di pace, grazie ai valori di accoglienza e fratellanza del santo di Mira che ci unisce tutti in un unico abbraccio fraterno».