Com’è cambiata la tradizione più amata dei modugnesi
“All’alba un fortissimo botto rompeva il silenzio. Era la Diana con il lancio di bombe che annunciava il giorno della festa”. Così la ricordano i modugnesi che hanno vissuto le celebrazioni di San Rocco e San Nicola da Tolentino quando le foto erano ancora in bianco e nero e le donne. In casa, non partecipavano alle feste maggiori ma erano in prima fila nelle processioni ed erano intente a preparare il pranzo per tutta la famiglia. Come sono cambiati i riti e le tradizioni? Le grandi bande ci sono ancora, così come i vestiti buoni, che in onore dei Santi, si sfoggiano per partecipare ai riti. Mancano le coperte e i balconi addobbati, che erano soliti tracciare il percorso della processione. La devozione c’è, anche se espressa in maniera diversa, forse oggi più curiosa e frenetica rispetto a quando, intravedendosi in lontananza il movimento ondulato del santo portato a spalla, come raccontano le testimonianze di chi c’era, tutti gli sguardi erano su San Rocco. Un tempo, raccontavano i vecchi, quando la processione arrivava all’incrocio tra Corso Vittorio Emanuele e Piazza Sedile, un componente della Commissione della Festa dava ordine “O Mest fueche” (al Maestro Pirotecnico) di iniziare lo spettacolo dei fuochi. Ma il nome della ditta che ha da sempre accompagnato, con la sua arte, la festa non c’è più da un po’. La Ditta Bruscella sarà sempre ricordata dai modugnesi per averli fatti sognare con i loro giochi di luce e spettacoli pirotecnici. Il lancio della mongolfiera votiva, è una tradizione inossidabile che, quest’anno, sarà dedicata ad un’altra figura, recentemente scomparsa, alla quale Modugno era fortemente legata: Peppino Longo. Creata dall’artigiano Biagio Di Rella volerà nei cieli modugnesi oggi, non appena la processione di gala farà rientro. “La sera il paese ritornava ad animarsi: lo struscio dei ragazzi e delle ragazze, le giostre, la voglia di divertirsi, le bancarelle di giocattoli e dolciumi, le braci della carne arrosto davanti alle macellerie”, raccontano gli anziani, ma anche oggi la piazza è animata con balli, canti. Dopo l’esibizione di ieri della scuola di ballo, oggi sarà la volta dello spettacolo di magia e Clownerie in piazza Sedile. Domani U “Lunedì de Sande Necole”, l’ultimo giorno della festa”, interamente dedicato al santo che ha unito due comunità, Modugno e Tolentino. Questo sodalizio esiste ancora, in un’amicizia imperitura e indissolubile. Cambieranno i tempi e i colori, ma San Rocco e San Nicola rappresenteranno sempre Modugno, quello che siamo e saremo. Buona festa!