Un problema mai risolto che attanaglia i cittadini. Bonasia: “Stiamo lavorando per capire l’origine. Non si esclude il ritorno dell’app segnala emissione”
Aria irrespirabile e cattivo odore. È un problema che, da molti anni, attanaglia Modugno. Certe sere i modugnesi non possono tenere aperte le finestre per non far entrare un maleodorante odore che ricorda quello dei gamberetti marci. Esausti i cittadini hanno creato gruppi e chat sul tema, per scambiarsi idee e ipotesi di soluzione. Per combattere il fenomeno puzza, che da un po’ di tempo sta tornando prepotente, l’ex primo cittadino Nicola Magrone si era dotato di uno strumento, il “Segnal App Odori”, un’applicazione per smartphone e tablet per segnalare la presenza di odori molesti, sviluppata nell’ambito del progetto di monitoraggio delle emissioni odorigene realizzato con la collaborazione di Arpa Puglia.
In tempo reale, le segnalazioni riguardanti l’intensità dei cattivi odori erano processate in un sistema intelligente, capace di valutarle e contestualizzarle. Erano i cittadini ad attivare i necessari controlli dell’aria, per verificare la provenienza e l’eventuale dannosità delle molestie olfattive.
In base a questo campionamento e alle successive analisi effettuate nel laboratorio di olfattometria di Arpa Puglia, sarebbe stato possibile eliminare il disturbo ed il potenziale rischio di inquinamento dell’aria.
Con il cambio di amministrazione, questo strumento è andato in pensione, ma ora che i cittadini ritornano a convivere con i cattivi odori e si chiedono se questo strumento sarebbe stato utile.
Una risposta all’interrogativo proviene dal primo cittadino Nicola Bonasia, che ha spiegato come la scelta di non rinnovare la convenzione dell’App sia stata dipesa dal mancato utilizzo ma che, visto il ritornare prepotente del problema, potrebbe anche essere ripresa.
«Per i primi due anni della nostra amministrazione – spiega Bonasia – non abbiamo ricevuto particolari segnalazioni di miasmi. Dopo i primi mesi, considerando l’azzeramento delle segnalazioni, abbiamo interrotto il servizio. Negli ultimi mesi stiamo riscontrando un aumento del fenomeno, non solo nella nostra città ma anche in quelle limitrofe, anche a causa della vicinanza della zona industriale Bari Modugno. Gli uffici stanno verificando e analizzando il fenomeno e non si escludono nuovi metodi per migliorare l’attività di indagine, come la reintroduzione dell’App».