L’azienda Acquedotto pugliese “Nessuna interruzione, solo limitazione”. I condomini: “Abbiamo chiamato i vigili per una perdita a seguito della chiusura”
“Nessuna interruzione del servizio, si tratta di un caso di morosità accertata e comunicata nei tempi e nelle modalità previste”. Così inizia il comunicato di smentita dell’azienda dell’Acquedotto pugliese alle accuse dei condomini di via Paolo Marzi, che avevano lamentato l’interruzione del servizio idrico, senza comunicazione e in piena estate. Acquedotto Pugliese informa che si è trattato soltanto di una limitazione del flusso idrico, e non di una interruzione, dovuta al mancato pagamento di una fattura e che già a partire dal 3 luglio la società idrica ha provveduto a riaprire il flusso idrico.
“La ricostruzione fornita dall’amministratore di condominio – continua il comunicato – è del tutto fantasiosa e priva di ogni fondamento”.
Ma i condomini non la pensano allo stesso modo. L’azienda ha dichiarato di non aver interrotto il servizio, ma gli inquilini avevano interpellato i vigili del fuoco, per una perdita nella conduttura a seguito dell’interruzione dell’erogazione, che ne avevano accertato la chiusura attraverso i sigilli. Come ha dichiarato la stessa azienda, l’acqua è stata riaperta il 3 luglio, ma chiusa circa 5 giorni prima, con gravi disagi alle famiglie che hanno dovuto in alcuni casi lasciare le loro case per recarsi da amici e parenti.
“I proprietari delle unità abitative di via Paolo Marzi 3 – scrivono in un comunicato congiunto – smentiscono categoricamente l’affermazione del comunicato di Aqp “Nessuna interruzione di servizio, si tratta di un caso di morosità”. Tale smentita è comprovata anche dai vigili del fuoco, intervenuti il 1 luglio, nonché dall’idraulico intervenuto anch’esso per accertarsi della chiusura totale dell’erogazione dell’acqua. Appare evidente la presuntuosità nell’imputare responsabilità agli amministratori di condomini che, seppur tardivi nei versamenti, hanno sempre provveduto a distanza di pochi giorni ai pagamenti, con relativi interessi di mora”.
Per i condomini la chiusura, e non la diminuzione del flusso idrico, è stata una manovra non dovuta da parte dell’azienda.
“Le famiglie con membri diversamente abili, anziani o invalidi – spiegano – sono stati costretti a trovare soluzioni alternative, recandosi da amici e parenti. Ci sarebbe da chiedersi se tale iniquo e discriminante comportamento sia adottato per tutti gli edifici cui non risultano essere in regola con i pagamenti”.
Ricostruzione della vicenda
L’azienda Aqp ha dichiarato che, in data 7 febbraio, aveva inviato una fattura di conguaglio con un piano di rateizzazione in 4 rate, onorato solo parzialmente con il pagamento della prima rata, avvenuto 40 giorni dopo la scadenza e la conseguente decadenza del suddetto piano, per decorrenza dei tempi di pagamento. Il 3 aprile e successivamente il 2 maggio, Acquedotto Pugliese, sempre in ottemperanza alla normativa vigente, ha provveduto a inoltrare due comunicazioni a mezzo raccomandata, una di sollecito bonario e una di costituzione in mora. Il 29 giugno 2023 veniva eseguita la limitazione della fornitura al contatore e successivamente il 3 luglio ripristinato il regolare flusso, sull’acquisizione di un ulteriore versamento parziale in acconto e il pagamento di una fattura successiva. Acquedotto Pugliese precisa che la situazione dei pagamenti è sempre indicata in fattura, incluso il bollettino per il pagamento della morosità pregressa.
Ma la ricostruzione che fa il Capo condomino è un tantino diversa.
“È vero – spiega – che c’è stato il piano di rateizzazione, ma è anche vero, e le fatture lo provano, che il pagamento della prima rata, di 458,99 euro, è avvenuto il 24 aprile. Perché quindi il 29 giugno, ma forse anche qualche giorno prima, siamo rimasti senz’acqua? E perché non ci è stato comunicato che il piano di rateizzazione era decaduto e non ci è stato proposto un nuovo piano con delle nuove scadenze, visto che abbiamo manifestato la volontà di pagare?”
I condomini hanno dichiarato la volontà di rivolgersi ad un garante dei consumatori e che hanno già richiesto il verbale dei vigili del fuoco, intervenuti per la perdita.