Antonello Chessa e Vincenzo Scelsi scrivono al sindaco Bonasia: “Lei come Icaro. Chi ha costruito le ali di cera?”
Dal gruppo Modugno Solidale riceviamo e pubblichiamo.
“Signor Sindaco,
siamo sempre più convinti che le sue spiccate capacità di ricreare la realtà a suo uso
e consumo la rendano a tratti un fiabesco cantastorie per poi farla passare
improvvisamente per vittima, congratulandoci con lei in particolar modo per come
rende degli ORPELLI i social e gli organi di stampa. Oggi però con questo intervento
cercheremo di rendere, almeno tendente al realistico, quelle che sono state le
accidentate tappe percorse da Modugno Solidale fin dalla nascita.
Superfluo ricordarle che pur essendo tutti a scadenza in questo ruolo istituzionale
Lei deve queste risposte non solo a noi ma anche ai nostri concittadini, che hanno
contribuito tramite la votazione dei sottoscritti, ad eleggerla Sindaco della nostra
città.
In tutta questa vicenda narrata da Lei in maniera parziale e approssimativa mancano
dei dettagli importanti.
E’ giusto che l’attività politica e amministrativa abbia tempi propri di svolgimento
caratterizzati dal rispetto delle norme e dalla applicazione dell’esecutivo alla
realizzazione del programma, ed è altrettanto corretto che la cittadinanza che
rappresentiamo sia resa informata sulle dinamiche che hanno portato da inizio anno
ad una vera e propria crisi di maggioranza, almeno così la si chiamava quando
l’attività politica-amministrativa si faceva sul serio senza nascondere la polvere sotto
al tappeto.
Può darsi che lei Signor Sindaco ci considera dei peccatori e che quindi dobbiamo
scontare la pena sia di aver commesso il peccato originale (essere stati eletti
quando Lei puntava nella sua lista su altri concorrenti) sia quando successivamente
come peccato mortale ci siamo permessi di sfiduciare l’Assessore di riferimento
(l’incomunicabilità in questo caso manifestatasi sarebbe potuta facilmente essere
superata se solo Lei avesse mediato e non lo ha fatto). Perché?
Certamente qualcuno un po’ distratto non si è accorto che la questione “Modugno
Solidale” non è stata parlamentarizzata (cioè diciamo meglio: posta all’attenzione
della maggioranza, del consiglio comunale e della città) dall’oggi al domani ma risale
al Novembre 2022 quando in questa assise lasciammo agli atti un documento con il
quale annunciavamo la nascita del nuovo gruppo consigliare dichiarando le relative
motivazioni politiche, alle quali non seguì alcun contraddittorio pubblico né alcuna
seria trattativa sulle questioni poste.
In particolare nel documento dichiarammo che “ci preme sottolineare come il sano
equilibrio politico, nel rispetto del principio di rappresentanza, alla base della nostra
democrazia, è l’anima di una corretta e proficua azione amministrativa”.
Constatiamo che in questi mesi non vi è stato nessun tentativo serio di affrontare le
questioni poste. Perché?
Ad onor del vero dei tentativi, se tentativi si possono chiamare, lei li ha fatti.
Signor Sindaco, il primo fu fatto subito dopo la nascita del gruppo Modugno Solidale
e a seguito della nostra richiesta legittima di un assessorato, che consideriamo il
minimo sindacale, venivamo liquidati in mezzo secondo con un sorriso furbo e con
una affermazione la cui sostanza si riassume in un invito a “partecipare” senza
alcuna garanzia che potesse soddisfare la nostra richiesta. Un sostanziale rifiuto.
Perché?
Ricordiamo bene quanto in quella, e successive chiacchierate, lei ribadiva che nella
maggioranza parecchi membri avevano posto dei veri e propri “veti” sulla possibilità
che la nuova compagine politica potesse avere un ruolo in giunta.
Ecco la parola chiave “partecipazione”. Parola che in un altro recente e diverso
contesto Lei ha sentito ripetere più volte. Signor Sindaco lei non ha voluto capire
sinora che si tratta solo di questo. Partecipare significa assumersi responsabilità, non
solo presenziare ad inaugurazioni ma affrontare le questioni e fare scelte: alcune
impegnative (vedi PNRR) altre difficili e complesse (il futuro assetto urbanistico della
città). Partecipare significa, anche ma non solo, operare attraverso la Giunta;
partecipare è anche delegare realmente responsabilità a chi se le vuole assumere.
Vi sono questioni importanti, da noi sollevate già da inizio mandato, come ad
esempio un’opera di manutenzione e ripristino dell’agibilità del mercato coperto
che, pur tenendo conto dei tempi tecnici e politici, non hanno visto ad oggi adeguata
soluzione ma che avrebbero avuto un peso diverso se poste all’ordine del giorno
direttamente da un assessore. Le poltrone o ambiti di responsabilità in
amministrazione servono a questo: risolvere le esigenze della comunità attraverso
gli strumenti di cui dispone l’ente locale, finanze permettendo, realizzando opere e
rendendo servizi, stabilendo delle priorità.
Invece, Signor Sindaco, le facciamo rilevare che non serve dotare di particolari
deleghe i consiglieri di Modugno Solidale per poi farli trovare, ogni qual volta in
possesso di una proposta, ad inseguire i fantasmi. Potremmo dettagliare e saremmo
pronti anche a farlo in questa sede le varie criticità e le relative nostre proposte che
non hanno trovato attuazione ma balzi in avanti del suo protagonismo che hanno
sottratto partecipazione e che hanno mortificato la voglia di sapere e di fare.
Quindi oggi, nonostante che le regole del gioco prescrivano altro (cioè una seria
attività di mediazione), siamo stati chiamati e ci ritroviamo a usare del tempo
prezioso per parlare di “rappresentanza” del nostro gruppo consiliare vale a dire a
parlare di “poltrone”.
Riprendiamo il ragionamento.
Ad inizio anno sentendoci vittime di un pregiudizio quale è una scarsa capacità
intellettiva nel saper discernere la buona fede dalla presa in giro abbiamo iniziato a
dubitare della reale volontà di risolvere la questione e abbiamo deciso di non
partecipare alle riunioni di maggioranza, ove spesso venivamo additati come
guastatori della pace o degli “equilibri” raggiunti.
Ci siamo soffermati a riflettere sulle tanto invocate regole del gioco che nel caso in
questione sono non solo i comportamenti codificati (adesione o meno ai programmi
rappresentati nelle previsioni dei bilanci e conseguente divisione tra chi governa e
chi sta all’opposizione) ma anche i criteri consolidati e condivisi da tempo e utilizzati
per distribuire le cariche di governo equamente ed assicurare un equilibrio politico.
Parliamo allora dello strumento che normalmente viene utilizzato per tale scopo, il
manuale Cencelli. Quest’ultimo consiste nel ripartire gli incarichi in maniera
proporzionale secondo il peso elettorale di un partito, di una lista o di una corrente.
A nostro parere il metodo “nuova era”, a dispetto di quel che si afferma nello slogan,
nella sostanza è un’applicazione apparentemente bizzarra del manuale poc’anzi
citato applicato a liste civiche/elettorali e che sembra rispettoso di alcuni equilibri,
riconducibili al comitivismo civico e non solo, sacrificandone scientemente altri.
A testimonianza del compito seppure non semplice ma certamente mal riuscito sono
i borbottii di alcuni e le assenze di altri, che hanno “costretto” recentemente in
almeno due occasioni la minoranza a tenere il numero legale per il prosieguo dei
lavori dell’Assemblea.
Se ne deduce che non siamo noi a non voler assumerci le responsabilità delle azioni
amministrative, è lei che ha scelto di trattare in maniera INIQUA i consiglieri e alcune
componenti di questa maggioranza.
A riprova abbiamo appurato che in nessun ente locale, regione o nazione vi sono
forze di maggioranza sprovviste di rappresentanza nell’esecutivo. Sino a prova
contraria in questi mesi, durante quelle poche occasioni che prima abbiamo
chiamato “tentativi”, siamo sempre stati costruttivi proponendole persone
qualificate per la carica assessorile senza pretendere alcuna particolare delega
reclamando solo la partecipazione del nostro gruppo. Puntualmente dopo aver
ascoltato, lei è stato contrario o non ci ha dato risposta prendendo tempo. Perché?
Sempre a questo proposito uno degli ultimi sviluppi, a seguito di una riunione di
maggioranza aperta ai referenti delle singole liste, prevedeva di incaricare fino a fine
mandato una figura femminile qualificata indicata da Modugno Solidale; questa
previsione trova applicazione parziale, sicuramente a seguito dell’intervento della
“mano invisibile” che tutto aggiusta ossia il Suo intervento, con la sua proposta per
cui la carica assessorile andava divisa in due, quindi l’incarico sarebbe dovuto essere
rivestito per un quarto di legislatura. Signor Sindaco abbiamo creduto, con tutto il
rispetto per i venditori di prodotti ittici, che fosse una proposta da mercato del pesce
perché non contemplata né mai praticata in ambito istituzionale, altro non
potevamo fare che rispedirla al mittente.
Perché offendere in modo così plateale l’intelligenza degli interlocutori, in totale
spregio alle cosiddette regole del gioco, anziché effettuare scelte chiare di fronte
all’Assise e a quei cittadini che hanno votato noi e lei signor Sindaco. Perché?
Forse Lei o chi le suggerisce in questi mesi approcci così riduttivi a questa questione,
riassumibili nel prendere in giro utilizzando il tempo e cercando di dividere e
comandare, si è convinto per ultimo che bastasse convocare maldestramente uno di
noi due invitandolo a staccare la spina di Modugno Solidale. Perché?
In parole povere noi ed i cittadini che crediamo di ben rappresentare chiediamo a
Lei, e solo a Lei, il perché è stata sinora praticata la scelta non dotarci di una
rappresentanza nell’esecutivo ostacolando di fatto il renderci partecipi e
responsabili dell’attività di questa amministrazione.
Azzardiamo noi in sua vece una prima risposta : questo agire è determinato dalle
esigenze connesse “agli equilibri consolidati” citati da un suo emissario per i quali,
non senza sollievo da parte sua, noi rappresentiamo gli “agnelli sacrificali”. Ciò altro
non vuol dire che gli appoggi dei quali lei gode a sinistra dalle parti del PD e lo
spazio fatto a destra di recente le fanno e le faranno almeno sino alle europee del
prossimo anno dormire sonni tranquilli anche con due presunti rompiscatole
ovunque questi ultimi sono situati: maggioranza o opposizione.
Visto che i riferimenti della compagine che amministra Modugno include consiglieri
e assessori vicini al PD ci preme ricordare, dal nostro pulpito agli amici del PD, dal
segretario della locale sezione al Presidente della Regione, passando per De Caro,
Desantis , Lacarra, che destra e sinistra non sono pari sul piano politico e sul piano
amministrativo. Considerare il contrario porta ulteriore avvilimento dei meccanismi
democratici e dell’alternanza al governo delle istituzioni.
Prova ne è il risultato di “mediazione” partorito dalla Mozione approvata dalla
maggioranza (anche obtorto collo dai sottoscritti) sull’autonomia differenziata con
un testo francamente indecente, al di là del minimo di coerenza che si deve al
seppure alterato gioco delle parti.
Ritenendo altresì di esserci mossi nell’ambito di quelle regole del gioco prestando
la nostra attività al bene della comunità, restiamo, come i cittadini che hanno avuto
fiducia in noi e in Lei, in attesa delle sue risposte che debbono e non possono che
essere in ogni caso rispettose della nostra intelligenza e dignità.
Per ultimo, qualche settimana fa avemmo il nostro ultimo colloquio svoltosi a
palazzo Santacroce, con più orecchie che seguivano la conversazione.
Alla nostra richiesta di partecipazione, non necessariamente con un nostro
riferimento in giunta ma anche su accordi programmatici, lei ci stoppava e senza
farci entrare nel merito affermava che la nostra sottomissione era la condizione
propedeutica affinché si iniziasse un dialogo … “votate il bilancio, venite in
maggioranza e poi si pensa…” parole sue Signor Sindaco.
Pretendiamo le risposte ai nostri perché da Lei in quanto titolare, ai sensi della Legge
267 del 2000, della nomina o revoca dei componenti dell’esecutivo e perché, a
scanso di ogni equivoco e comparsa, è Lei, la massima sintesi di questa compagine di
maggioranza, l’unico interlocutore del gruppo Modugno Solidale nelle varie fasi di
questa crisi.
Con la capacità di astrazione che contraddistingue ogni essere umano, vediamo in
Lei l’Icaro che felice spicca il volo con le sue ali di cera pertanto c’è un ultimo quesito
al quale, se vuole, può darci risposta…. A chi associamo la figura di Dedalo? Chi è il
progettista delle ali di cera?
Modugno, 31-07-2023
Antonio Chessa
Vincenzo Scelsi