Domani alle 20,30. Evento voluto dai padri Rogazionisti
Musica leggera e musica sacra riecheggeranno nella splendida cornice del santuario della Madonna della Grotta di Modugno. Domani, alle 20.30, si terrà l’evento imperdibile “Voci sacre in musica”, organizzato dal cantautore barese Antonello Ferlisi, fortemente voluto dai Padri Rogazionisti. L’unione di due generi musicali apparentemente lontani, ma intimamente connessi, composto da un’armonia di suoni, video, immagini. Il tutto in uno sfondo unico, e ancora poco conosciuto, come l’antico santuario della Madonna della Grotta con il suo ampio bosco. Sarà espressione di anni di esperienza musicale di ampio respiro, che
attraverserà la musica leggera e la musica sacra. La prima edizione che si è tenuta a settembre ed ha ottenuto una grande partecipazione di pubblico, proveniente anche da zone limitrofe alla città di Modugno. Il santuario, per la sua bellezza. è stato inserito nel portale nazionale Cns (Collegamento nazionale santuari) dove sono inseriti i più bei santuari d’Italia.
Cenni storici sul santuario della Madonna della Grotta
È un santuario rupestre le cui origini si perdono nella notte dei tempi. È una cavità ricavata nella roccia dal dilavamento delle acque che confluivano verso la lama Lamasinata.
Nel tempo però troviamo tracce di presenza umana dovuta al culto.
I reperti archeologici ci orientano verso la presenza di monaci brasiliani a partire dal IX secolo fino alle soglie del secolo XI quando subentrarono i monaci benedettini che fondarono la loro abbazia e rimasero fino al termine del XIII sec.
Fu luogo oltre che di preghiera anche di rifugio per i crociati che tornando dalla Terra Santa ivi trovavano ristoro per il corpo e per lo spirito.
Una presenza eccellente è registrata nel santuario intorno al 1125-26. Un monaco cistercense, pellegrino in Terra Santa, trova li suo eremitaggio e permane con la piccola comunità benedettina.
È S. Corrado Bavaro, attuale protettore della città e della diocesi di Molfetta (Ba).
Della sua presenza si conservano il “cunicolo” detto “di S. Corrado” e la sua tomba nel pavimento musivo del Santuario dove rimase custodito per 170 anni circa fino al 1303 quando i molfettesi lo prelevarono proclamandolo loro patrono.
La Chiesa lo dichiarerà ufficialmente Santo nel 1832.
Il santuario, meta di pellegrinaggi e di celebrazioni è anche luogo di preghiera e raccoglimento.
Lo custodiscono i Rogazionisti, figli di S. Annibale Maria Di Francia (Messina 1851-1927), i quali promuovono nella chiesa il carisma del loro fondatore “apostolo della preghiera per le vocazioni e padre degli orfani e dei poveri”.