Chi è Erika Marina Favia, presidente nazionale
Erika Favia e Gaspare Rizzo saranno alla guida di una realtà imprenditoriale che parlerà la lingua del cinema. I due, rispettivamente nel ruolo di presidente e vicepresidente nazionale, saranno al timone della Federazione Unimpresa Cinema Audiovisivo e Nuove Tecnologie, nuovo soggetto all’interno di Unimpresa nazionale, organizzazione riconosciuta ed esistente sul territorio italiano da vent’anni, con sede a Roma e con presenze anche in tutte le regioni d’Italia. Favia e Rizzo sono legatissimi a Modugno, città dove lavorano con la loro casa di produzione cinematografica MoveArt Film; sono però originari, rispettivamente, di Bari e della Sicilia. Finalmente sorge, dunque, grazie al loro determinante apporto professionale e di competenze, un ente necessario al settore cinematografico, audiovisivo, digitale. Rappresenterà le imprese, offrendo supporto alle aziende e ai professionisti del settore, anche in ambito legale, grazie alla collaborazione della consigliera e avvocato, Ilaria Motolese; mentre il consigliere Luigi Averaimo -con la stessa Favia- curerà gli aspetti legati alla finanza d’impresa ed il geometra Fabio Namoini, altro consigliere, sarà tesoriere e responsabile tecnico per le certificazioni.
Conosciamo meglio il presidente Erika Favia
D. Una prestigiosa carica, cosa l’ha portata a diventare guida di questa nuova realtà d’impresa?
Sono arrivata a questo ruolo lavorando, mettendo a disposizione le mie competenze derivanti da vent’anni di lavoro professionale in ambito della gestione di impresa, a servizio anche della realtà cinematografica. Io e Gaspare ci siamo inoltre impegnati per farci strada, seguendo il nostro personale modo di pensare il cinema.
D. Quale l’attuale situazione vissuta dal settore cinema in Puglia?
Non bisogna dimenticare che quella cinematografica è un’industria vera e propria. In Puglia il settore è cresciuto, grazie al lavoro svolto, in maniera continuativa, dall’Apulia Film commission. Il nostro obiettivo sarà quello di proporre al cinema, che appunto è già un’industria, un approccio propositivo utile a riconoscere sempre più spazio, ad esempio, alle produzioni indipendenti, attraverso uno specifico sostegno a questa tipologia di impresa, sviluppando la parte di gestione amministrativa, di facilitazione all’accesso al credito e sostegno alla rete d’impresa cinematografica. Così come anche andrebbero facilitati gli accessi alle agevolazioni date dalla Zes, una strategica fonte di investimento per sviluppare le aree del Mediterraneo, anche per quel che riguarda il cinema.
Questo sarà il nostro modo di contribuire concretamente alla crescita del territorio in ambito cinematografico.
D. Il cinema come impresa, quindi. Questa quindi la vostra particolare ottica, diremmo…
Certo, un cinema organizzato e più legato al territorio, che faccia rete con le istituzioni e che sia interconnesso. Ci vuole tempo ma è un settore molto importante, legato a comparti come il turismo, che possono offrire posti di lavoro e formazione ai nostri ragazzi. Le produzioni devono lavorare sul territorio e sul territorio devono restare. Lavorare in questa direzione sarà il senso principale del nostro nuovo ruolo.
D. In conclusione. Quale la vostra impronta rispetto a questo specifico impegno?
Sicuramente seguiremo la strada del fare rete, offrendo le nostre radicate competenze nell’ambito cinema. I concetti davvero decisivi su cui agire sono la gestione d’impresa e l’accesso ai crediti: un lavoro su cui diamo il nostro contributo ormai da decenni.
Importante sarà sviluppare contatti nuovi utili a tutti, innanzitutto al territorio. Ci aspettiamo dunque una risposta notevole da parte degli operatori del settore.