Da palazzo Santa Croce si precisa: “Non escludiamo ulteriori interventi per il prossimo biennio
L’accorpamento orizzontale della scuola secondaria di primo grado “Casavola-Assisi” con la “Dante Alighieri”. E, in generale, una precisa volontà di “revisione delle scuole primarie con riferimento a una più funzionale distribuzione delle scuole dell’infanzia per un riequilibrio del numero degli iscritti, al fine di risolvere le situazioni di compresenza di diverse Istituzioni scolastiche nel medesimo edificio”
È la notizia che arriva direttamente da palazzo Santa Croce con il Piano di dimensionamento scolastico licenziato dalla Giunta cittadina venerdì e che riguarda il 2022-2023.
La decisione dell’esecutivo – in realtà già presentata in Consiglio comunale a fine luglio -, è figlia diretta delle normative vigenti sulla materia e, soprattutto, delle linee guida regionali approvate in estate dalla Regione Puglia.
La determinazione ad hoc “indica, nella programmazione della rete scolastica, che le operazioni di dimensionamento devono essere predisposte da Province e Comuni tramite un sistema di concertazione con le Istituzioni scolastiche, la Direzione scolastica regionale, gli Uffici scolastici provinciali, le organizzazioni sindacali e ogni altro soggetto interessato, e tradursi in proposte di organizzazione della rete scolastica condivise e frutto di attenta valutazione”.
Non è tutto, perché c’è da considerare da un lato che “i parametri dimensionali per le Istituzioni scolastiche dotate di autonomia scolastica sono definiti dall’art.19 della legge n.111 del 15/07/2011, il quale prevede che alle Istituzioni scolastiche autonome con un numero di alunni inferiori alle 600 unità non possa essere assegnato un dirigente scolastico a tempo indeterminato e che alle stesse non possa essere assegnato in via esclusiva un posto di direttore dei servizi generali ed amministrativi”, e dall’altro lato che l’ultima legge di Bilancio ha stabilito che “le istituzioni scolastiche autonome costituite con un numero di alunni inferiore a 500 unità non possono avere dirigenti scolastici con incarico a tempo indeterminato”.
Da qui, allora, la decisione dell’amministrazione comunale, recepite anche dagli stessi Istituti scolastici. Da palazzo Santa Croce, però, osservano che “non si escludono per il successivo biennio ulteriori interventi migliorativi della rete scolastica” in virtù di uno sviluppo demografico sempre in divenire che necessita di monitoraggio e osservazione costante.