Si scatena la polemica sui social. La Minoranza: “Che il sindaco prenda ufficialmente le distanze”
A Modugno ritorna la polemica sui social e, come di consueto, protagonista ne è un certo nostalgico atteggiamento di intolleranza con un preciso colore identificativo. A poche ore della bocciatura alla camera del Ddl Zan, un personaggio noto per essere vicino a certi ambienti destristi cittadini ha postato una frase rivolta ad un assessore, di sesso femminile, della Giunta Bonasia. La frase è la seguente: “Pare che anche a Modugno, dopo il fallimento del Ddl Zan, qualche “assessora” abbia avuto problemi proctologici”. Il tutto condito con l’immagine del profilo raffigurante una mano aperta con sul palmo scritto, casualmente in nero e rosso, “Ciao Zan”.
È bastato questo per far scatenare vari insulti non solo di carattere omofobo, all’indirizzo di un certo “Vladimiro”, forse riferito a Vladimir Luxuria, ma anche battutine di stampo chiaramente sessista. La macchina dell’odio ha investito anche altri personaggi noti come, riportiamo fedelmente, “l’uomo smaltato Fetez” e la “Checca Pavona”, anche questi possibili rimandi al cantante Fedez e al giornalista Alessandro Cecchi Paone. Questa ondata di esaltazione e intolleranza non ha però spaventato l’originale destinataria del messaggio, che ha appellato i detrattori con l’epiteto di “fascisti carogne”.
E c’è stato anche chi, stranamente, ha chiesto se si sarebbe fatta, a Modugno, domanda di cittadinanza onoraria per il fautore del Ddl, così come richiesto per Patrik Zaki; proposta, quest’ultima, che ricordiamo essere stata rigettata in consiglio comunale. In tutto questo clamore mediatico, una parte della minoranza si è stretta attorno all’assessore, chiedendo a gran voce una posizione netta e pubblica da parte del primo cittadino Nicola Bonasia.
“I nostalgici modugnesi hanno comunicato con post ingiuriosi, squallidi, sessisti e volgari, l’affossamento del Ddl Zan – scrivono – solidarietà all’assessore offeso, nella speranza che il sindaco Nicola Bonasia prenda pubblicamente le distanze e condanni ufficialmente questi atteggiamenti d’odio all’indirizzo di un componente della sua squadra”