Una proposta della Minoranza
Potrebbe fare capolino, dopo cinque anni, con le stesse finalità. E cioè studiare e analizzare le forme criminali e microcriminali tradizionali ed emergenti presenti sul territorio favorendo l’implementazione e la messa in rete dei flussi informativi; sostenere azioni mirate, volte alla prevenzione, controllo e intervento sui più diffusi fenomeni criminali (micro e macro criminalità, racket, usura, e violenza, illegalità all’interno della stessa pubblica amministrazione, ecc.), individuando i settori di attività cittadina a maggior rischio d’infiltrazione criminale; promuovere una più diretta collaborazione tra Amministrazione comunale, forze dell’ordine e cittadini nelle loro diverse articolazioni ed espressioni sociali e territoriali, al fine di contribuire ad accrescere e diffondere la sicurezza sociale e la cultura della legalità e dell’educazione civica; favorire processi di integrazione delle politiche sulla sicurezza e della legalità con le altre politiche settoriali, anche con l’attivazione di una rete virtuosa tra attori locali, con l’intento di programmare interventi di contrasto alla illegalità e seguendo una logica integrata che pone tali azioni come punto di raccordo tra politiche di prevenzione e politiche di contrasto a fenomeni di esclusione sociale, affiancando altresì l’azione dell’Assessorato alle politiche sociali al fine dell’arricchimento della progettualità nel settore della sicurezza sociale. E altro ancora.
È l’Osservatorio della legalità, che dopo essere stato presentato nel 2016 (primi mesi della seconda amministrazione targata Nicola Magrone, e tra i promotori c’era anche l’attuale primo cittadino), viene riproposto adesso. La proposta è di tutta l’opposizione, secondo cui “potrebbe essere un organismo interlocutore, collaboratore e consultivo dell’Amministrazione, oltre ad essere da stimolo, alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni criminali e alla diffusione della cultura della legalità”.
Come dovrebbe essere strutturato questo Osservatorio? Dal sindaco, dal presidente del Consiglio comunale; da due consiglieri comunali (uno per parte); da un rappresentante delle Chiese locali designato dal Consiglio pastorale diocesano; dal comandante della polizia municipale; dal comandante della locale compagnia o Stazione dei carabinieri; da un rappresentante dei Dirigenti delle Scuole statali, designato dagli stessi dirigenti scolastici; dai referenti designati da ciascuna delle associazioni di categoria (commercianti, artigiani, imprenditori, agricoltori) presenti sul territorio; dai referenti designati da ciascuna delle organizzazioni sindacali presenti sul territorio; dai referenti designati da ciascuna delle organizzazioni sindacali degli appartenenti alle forze armate e forze di polizia ad ordinamento civile e militare, ove presenti sul territorio; da due rappresentanti designati dalle Associazioni e/o Cooperative del volontariato del terzo settore presenti sul territorio e che svolgono attività in favore delle politiche di sostegno alla legalità, di impegno contro la criminalità e di prevenzione dei fenomeni malavitosi.
Tutte figure che saranno scelte dal Consiglio comunale stesso, ed è bene sottolineare che la funzione di componente dell’Osservatorio è gratuita e non dà diritto ad alcun compenso, retribuzione o rimborso.
La parola, adesso, passa all’assemblea consiliare per il disco verde. Sarà la volta buona?