CHIUSURA NIDO “I PASSI DI ALICE”. SARÀ CONFRONTO APERTO TRA SINDACATI E AMMINISTRAZIONE

CHIUSURA NIDO “I PASSI DI ALICE”. SARÀ CONFRONTO APERTO TRA SINDACATI E AMMINISTRAZIONE

Ipotesi dei sindacati di adeguare la Rodari ad asilo. Il sindaco: “Dispendiosa”

La chiusura dell’Asilo nido “I Passi di Alice” arriva in Consiglio comunale. Grazie al reperimento di fondi per l’edilizia scolastica, ben 3milioni di euro, il plesso sarà completamente rifatto, prevedendo un ampliamento della superfice della struttura e della capienza che, dagli attuali 30 posti, arriverà ad accogliere circa 70 iscritti. Una buona notizia per Modugno che, però, lascia scoperte e senza alternative le famiglie. La questione, sollevata non solo dai genitori ma anche dalle sigle sindacali Fg Cgil Bari, Cisl Fp, Ulifpl e Csa, è stata portata in aula dalla capofila di “Popolari con Cramarossa” Simona Vitucci, che ha non solo posto l’attenzione sul disagio per le famiglie, ma anche sulla situazione degli operatori del plesso, che si ritroveranno senza lavoro. Una delle soluzioni è stata destinare il plesso scolastico G.Rodari, in prossima dismissione per il calo drastico delle iscrizioni, ad Asilo nido provvisorio. La proposta, vagliata dall’ufficio Lavori pubblici, sembrerebbe aver avuto fumata nera da parte dell’amministrazione. Analizzando i costi, per commutare il plesso sarebbero necessari 300 mila euro fondi che, secondo il primo cittadino Nicola Bonasia e l’assessore alla Cultura Antonio Alfonsi, non sarebbero giustificati da una reale necessità e che sarebbero tolti ad opere più urgenti. Facendo i conti, riportati dall’amministrazione, solo tre minori rischierebbero di non avere un’alternativa, essendo gli altri in gran parte anticipatari, quindi prossimi all’accesso al grado successivo, o già confluiti in altre strutture. Possibili azioni potrebbero essere lo spostamento a strutture limitrofe, con mezzi a carico del comune, rimborso della retta e riassegnazione dei dipendenti ad altre mansioni. La minoranza ha però spinto sulla necessità di garantire il servizio sul territorio, ribadendo che la riqualificazione della Rodari permetterebbe di sopperire alla necessità delle famiglie, che potrebbero avere disservizi per un periodo di tempo che si dovrebbe aggirare sui dodici mesi, ma che potrebbe anche dilatarsi, vista la mole dei lavori. Inoltre, la riassegnazione degli operatori comporterebbe un blocco delle progressioni verticali, creando una situazione di penalizzazione. Il consiglio non è riuscito a sciogliere la situazione di stallo, rimandandola ad un consiglio aperto anche ai sindacati.

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