Movimento Modugno a 5 stelle, Precedenza democratica, Psi e Movimento nuove frontiere: “Soluzione tardiva, ma meglio tardi che mai”
Il passo indietro dell’amministrazione comunale sul destino dei lavoratori dell’asilo nido “I passi di Alice” e sulla chiusura della struttura con annesso trasferimento, agevolato, dei bambini in strutture limitrofe ha trovato il consenso anche dei movimenti Modugno a cinque stelle, Nuove frontiere e dei partiti politici Precedenza democratica e Psi. All’indomani della decisione, comunicata dal primo cittadino Nicola Bonasia sui social, di trasferire il servizio alla vicina De Amicis e di commutarlo in struttura ludico-ricreativa, le realtà politiche si sono interrogate sul perché di questo cambio di passo.
“Con questo epilogo – scrivono in un comunicato – si salvaguarda il percorso professionale delle educatrici coinvolte, che così non disperderanno le competenze maturate sinora, rischio concretissimo fino a poche ore fa. Così come, tempistiche permettendo, si è data l’opportunità alle famiglie di non dover essere costrette a cercare difficili alternative. Apprezziamo il fatto che sia stata cambiata radicalmente opinione rispetto ai Sindacati, prima tanto bistrattati e demonizzati, e il fatto che sia stata stravolta la scelta politica anche sul destino del servizio dell’asilo nido, che prima era ritenuta una pretesa illogica. La domanda è: “Era necessario ridursi a pochi giorni dall’inizio delle attività didattiche, per individuare una soluzione a portata di mano sin dall’inizio?”
Fino all’incontro in Prefettura del 18 luglio scorso, la direzione dell’amministrazione Bonasia era quella del trasferimento dei piccoli utenti in comuni limitrofi, grazie ad un trasporto pubblico dedicato. Ma anche la soluzione trovata non convice pienamente. I dubbi riguardano il perimetro degli infanti tra i 3 e i 20 mesi, che tecnicamente rimarrebbero fuori dal servizio, sulla tempistica della nuova configurazione che potrebbe non permetterne il reale utilizzo e sul futuro del nuovo asilo.
“Famiglie abbandonate al proprio destino – dichiarano – l’auspicio è che nonostante la soluzione sia sopraggiunta “fuori tempo massimo”, l’utenza possa avere numeri idonei. Così come ci auguriamo che, in vista di quest’opera faraonica che potrà accogliere fino a 90 bimbi (da verificare se è coerente con quanto previsto dal Regolamento regionale), per i quali non sono numericamente sufficienti le attuali educatrici, l’Amministrazione stia già programmando un piano mirato di assunzioni, il quale esige una disponibilità finanziaria al momento probabilmente assente”.