Per non dimenticare la tradizionale processione “U Monde”
La seconda Pasqua segnata dal Covid. Il secondo Venerdì santo senza processioni e riti. Per i più devoti l’ennesimo duro colpo, ma un danno anche per la tradizione culturale della nostra Città. Per non dimenticare cosa accadeva, solo tre anni fa, nel giorno del venerdì santo, alcuni soci di una confraternita hanno deciso di esibire comunque una delle statue che rappresentavano il rito della processione dei misteri, che a Modugno si chiama “U monde”. Si tratta della confraternita che detiene la statua del “Gesù nell’orto”. Hanno deciso di esporla nel giardino di una delle famiglie modugnesi, in via Cornole di Ruccia, difronte al Quadrilatero. Purtroppo solo alcune delle 14 statue che componevano la processione sono state esposte. Ma è importante che le tradizioni resistano alla pandemia, per tornare più forti e belle di prima. Per questo vogliamo ricordare le origini della processione del venerì santo e la sua storia. L’origine dei riti modugnesi è legata all’Opera Pia Sacro Monte di Pietà, che ordinò sette delle statue che sono quelle portate in processione, da qui il nome “U Monde”. Gesù nell’orto, Gesù alla colonna, Ecce Homo, Gesù carico della croce, il Calvario, Gesù Morto e l’Addolorata, sono le statue più antiche. A queste se ne aggiunsero altre fino ad arrivare ad un totale di quattordici statue, compreso il Legno Santo della croce. Le tredici statue sono affidate a soci e custodite nelle loro case, solo due sono presso chiese: la statua del Calvario, nella chiesa di S.Agostino, e la statua del Gesù Morto, nella chiesa di S.Anna. Il via ai riti della Settimana Santa veniva dato con la processione della Pietà, che anticipava la domenica delle Palme. Durante il Sabato della Passione avveniva la tradizionale Processione del Calvario. Una marcia silenziosa, senza le consuete marce funebri che accompagnavano gli altri eventi, scandita solo dalle preghiere dei fedeli. Momenti di spiritualità e di tradizione, sacre celebrazioni e eventi culturali, che sottolineavano uno dei momenti religiosi più suggestivi e profondi della nostra tradizione e fede. Momenti che non devono e non saranno dimenticati, e che torneremo a celebrare al più presto.