Emiliano “L’azienda presenti ora il piano definitivo”, Ruggiero: “Azienda faccia sul serio. Sì a transizione tutelando lavoratori”, Bonasia: “Saremo sempre al fianco di tutti i lavoratori”
Pericolo sventato per i dipendenti Bosch? Sembrerebbe di sì, anche se il condizionale è d’obbligo. In seguito all’ultimo incontro al MISE, presieduto dal coordinatore della Struttura per le crisi d’impresa, Luca Annibaletti, con i vertici di Bosch Italia, rappresentanti della regione Puglia, enti locali e sindacati, l’azienda ha comunicato di voler procedere con un piano di riconversione e rilancio dell’indotto di produzione, bloccando di fatto i 700 esuberi che erano stati annunciati. Una buona notizia per i lavoratori che, però, deve ancora concretizzarsi. I presupposti ci sono tutti. Il Diesel, ha affermato l’azienda, dovrebbe continuare ad essere il prodotto di punta dello stabilimento, anche se passerà dall’87% della produzione al 67%. Il restante verrà investito nell’elettrico e nella ricerca. Altro grande risultato la stretta collaborazione con l’ente di ricerca di Bari Cvit e ogni nuovo prodotto sarà sperimentato nello stabilimento della zona industriale di Bari-Modugno.
“Siamo a disposizione di tutti gli attori in campo per rafforzare queste disposizioni – afferma il presidente della Regione Michele Emiliano – aspettiamo ora l’incontro con il tavolo regionale per trovare l’accordo con i sindacati”.
La deputata bitontina del Movimento 5 Stelle Francesca Anna Ruggiero ha evidenziato come la vertenza Bosch non sia nuova alle cronache e che, anzi, si ripeta da tempo e ciclicamente.
“Già dal 2019 – spiega – anno in cui la società in Italia ha registrato un calo del fatturato dell’8,4%, abbiamo partecipato a diversi tavoli al MISE per sollecitare l’azienda a presentare un piano di riorganizzazione per lo stabilimento barese, mettendo a disposizione tutti gli strumenti adatti per agevolare la transizione. E mentre questo è stato fatto per esempio in Germania, non si può dire la stessa cosa per lo stabilimento di Bari, dove puntualmente la società minaccia centinaia e centinaia di esuberi”. La speranza della deputata, e anche dei sindacati, è che il processo di riconversione annunciato si concretizzi, in maniera da tutelare i posti di lavoro e il futuro di tante famiglie baresi.
Un atteggiamento prudente condiviso anche per il sindaco di Modugno Nicola Bonasia.
“È solo il primo, importantissimo passo – fa sapere – Seguiremo l’evolversi della vicenda con grande attenzione e saremo sempre al fianco di tutti i lavoratori, della Bosch così come della Baritech, della Ex Om Carrelli e di tutte le realtà industriali a rischio esuberi”.